Le campane possono essere suonate con sistema tradizionale a corda oppure con nuovi sistemi automatici. In alcune zone d’Italia le campane sono suonate esclusivamente a mano perché fa parte della cultura e tradizione. Sono state istituite associazioni di campanari che oltre a curare questa difficile arte si preoccupano di tramandarla di generazione in generazione.
In merito alle campane automatiche possiamo dire che esistono diversi tipi di meccanizzazioni a seconda delle svariate tradizioni che si sono sviluppate nei secoli nei vari paesi.
Le meccanizzazioni più comuni ed usate in Italia sono le seguenti:
Slancio (la campana effettua un periodo di circa 180° suonando velocemente e ruotando attorno ad un asse che passa dalla sommità della capigliera facendo si che il battaglio rispetti quasi lo stesso periodo della campana raggiungendola quando è in alto e percuotendola);
Mezzo slancio (tipo di meccanizzazione che mira ad assomigliare ad una slancio però diminuendo le sollecitazioni. Infatti la campana ruota attorno ad un asse che passa dalla sommità del suo cono producendo così un periodo di circa 150°, leggermente più lento rispetto a quello della campana a slancio . Il battaglio, a differenza dello slancio, cade sulla campana percuotendola in basso);
Distesa (tipo di meccanizzazione utilizzata prevalentemente nel Nord Italia. La campana ruota attorno ad un asse che passa per il baricentro della stessa producendo un periodo molto lento di circa 120° . Il battaglio cade sulla campana. Tale meccanizzazione è quasi priva di sollecitazioni statiche ecco perché qualche volta viene anche usato su strutture campanarie fatiscenti o esili.);
Bicchiere (tipo di meccanizzazione usata quasi esclusivamente nel Nord Italia. L’asse di rotazione passa per il baricentro della struttura e la campana viene addirittura capovolta prima di iniziare a suonare e dopodichè effettua un periodo di 360° muovendosi da un lato e dall’altro generando così un tintinnio molto caratteristico).