San Paolo diceva che la campana rappresenta la bocca del predicatore. Secondo molte tradizioni le campane sono la stessa voce del Divino (Vox Dei) che comunica col suo popolo.
La loro “voce” ci accompagna da secoli nel cammino della vita cristiana: ci scandisce spiritualmente la giornata, ci convoca alle celebrazioni sacre, ci annuncia la fine di una vita terrena, ci annuncia la nascita di Cristo e la Sua Resurrezione, ci esorta a pregare,…
Ultima fase, ma non meno importante, che porta alla nascita della campana, è il collaudo del suono e la rilevazione della tonalità. Un antico proverbio recita così: “gli uomini si conoscono al parlare, le campane al suonare.
In Italia le campane nascono già in nota. Questo è reso possibile dalla sagoma delle nostre campane che è la migliore tra tutte le sagome delle campane realizzate nelle fonderie degli altri paesi. La nostra “campana sesta”, che dal 1945 ha sostituito la cosiddetta “campana a pera”, è la migliore nel mondo. Essa ha la caratteristica di avere il diametro uguale alla sua altezza e questo le permette di emettere un suono “argentino” pulito e accordabile già dalla nascita.
Per testare la tonalità della campana si utilizza il diapason in nota LA di 440hz.
La nota udibile percuotendo la campana non è altro che un insieme di frequenze che compongono la cosiddetta nota “dominante”, sebbene questa sia appunto la somma di ben 50 toni diversi che si riproducono radialmente dalla campana. Si distinguono almeno 6 note nella stessa campana: la “prima” o dominante, la “terza”, la “quinta”, la “settima”, la “ottava superiore” e la “ottava inferiore”. A seconda del punto in cui si sviluppano questi toni, gli intenditori giudicano intonata a meno la campana.
Per accordare la campana italiana si devono solo apportare piccole limature per rendere la nota calante o crescente in rapporto al concerto che si deve realizzare.
Si parla di concerto di campane se ci sono almeno cinque campane accordate tra loro ed in scala. Con i concerti di campane si possono suonare diverse melodie come il Christus Vincit, l’ Ave Maria di Lourdes, Tu scendi dalle Stelle, In Notte Placida, … facendo funzionare il campanile alla stessa stregua di uno strumento musicale paragonabile ad un organo a canne.
Le poche Fonderie rimaste ancora in vita devono il loro sviluppo economico proprio all’aggiunta a quelle esistenti, di nuove campane in concerto.